s.dal

Un dibattito a Cuneo con Arese, Lannutti, Sollier, Viglino
Il calcio dopo calciopoli,
fuori dai luoghi comuni

Lunedì i “mondiali” saranno finiti, nel bene o nel male (e bisognerebbe anche stabilire qual è il male), saranno arrivate le prime sentenze sul più grande scandalo del calcio italiano e quindi avremo tutti la mente pronta per un momento di riflessione collettiva, un dibattito aperto a tutti ma introdotto da chi della materia se ne intende.
Ci sarà Franco Arese, campione europeo di mezzofondo, ora presidente della federatletica e del Cuneo Calcio, e infine signor Asics-Italia. Darà il suo contributo di uomo d’altro sport Walter Lannutti, presidente della Noicom Brebanca Cuneo, la società di pallavolo di Cuneo che ha ottenuto successi invero insperati. E dal mondo del calcio giocato, allenato, scritto, ecco Paolo Sollier, calciatore di un Perugia già grande, unico a evidenziare la propria militanza a sinistra in un mondo per tradizione e per denaro schierato al 90% a destra; e poi come non ricordare “Calci e sputi e colpi di testa. Riflessioni autobiografiche di un calciatore per caso” fotografia di un mondo che da allora, ahimè, è soltanto peggiorato. E infine Giorgio Viglino, giornalista non solo sportivo a “La Stampa”, a “Tuttosport” e alla Rai, emarginato dalle televisioni nazionali (ma fin troppo presente in quelle private) proprio per la inveterata abitudine di raccontare in anticipo quello che in questi giorni è diventato patrimonio di informazione comune.
Non è la prima iniziativa sul calcio che tentiamo di organizzare a Cuneo e valli. Nel lontano 1985, proiettammo due film di Daniele Segre, bravissimo regista torinese, purtroppo poco noto: “Ragazzi di stadio” e “Il potere deve essere bianconero”. Erano i primi tentativi di analisi del fenomeno giovanile del tifo, delle curve, della identificazione di tanti ragazzi con una squadra di calcio, ma soprattutto con una “comunità” di simili, accomunati da età, gergo, comportamenti.
I film furono replicati, purtroppo senza il regista, alcuni anni dopo, con la presenza di un bravo giornalista di “Tuttosport”. Erano ormai alle spalle il massacro durante Juventus-Liverpool, il moltiplicarsi di incidenti anche in paesi insospettabili (l’Inghilterra), il politicizzarsi in senso negativo (a destra, e in direzione del razzismo e di un nazismo neppure dissimulati) del tifo e di quasi tutti i club di tifosi. Assenti quella sera, tutti i club locali, pure invitati, sospettosi di una iniziativa organizzata allora da un piccolo partito di sinistra, Democrazia Proletaria.
Da quei tempi, ho sempre avuto l’idea di organizzare un convegno sulle curve, tentando un ragionamento politico-sociale sul fenomeno e invitando giornalisti, studiosi del fenomeno, tifosi, anche di quelle poche realtà (Livorno, Terni, e poi parte di Perugia, Ancona, Genoa) dove la curva è democratica, di sinistra e antirazzista.
All’ultimo convegno (2005) sui “Decenni della nostra storia”, avrebbe dovuto partecipare Darwin Pastorin, che ama definirsi giornalista brasiliano-italiano, più noto oggi per avere sostituito Biscardi a La7. Ci telefonò perché bloccato dalla mancanza di voli (era il giorno del funerale del papa), ma di fatto ci diede “buca”. Supplimmo con un filmato sullo scandalo del doping, altro segno drammatico della corruzione di quel mondo.
In tutti i casi, da una certa “sinistra chic”, mi sono sempre sentito chiedere se non avevo cose più serie di cui occuparmi, in una logica di “sport oppio dei popoli” sulla quale occorrerebbe almeno discutere. Ora il dibattito che organizziamo con l’associazione “Nuvolari Libera Tribù” e il “Cipec Scuola di Pace” di Boves, spero sia l’occasione per uscire dai luoghi comuni e cercare di comprendere un enorme fenomeno di massa, i legami tra questo e la società, la corruzione che colpisce quello e questa.
s. dal.
www
Lunedì 10. Cuneo, sede associazione “Nuvolari”, accanto alle Piscine, ore 21. Associazione “Nuvolari Libera Tribù” e “Cipec Scuola di Pace” di Boves organizzano “Dibattito su Calciopoli”.